Cosa C è Sotto I Campi Flegrei

I Campi Flegrei, un'area vulcanica situata a ovest di Napoli, rappresentano una delle zone a più alto rischio vulcanico in Europa. La domanda "Cosa c'è sotto i Campi Flegrei?" non è semplice a cui rispondere, dato che il sottosuolo nasconde una complessa rete di camere magmatiche, fluidi idrotermali e faglie, che interagiscono in modi ancora non del tutto compresi. Questo articolo si propone di esplorare la struttura interna di questa caldera attiva, analizzando le cause del bradisismo, i rischi associati e le strategie di monitoraggio e mitigazione.
La Struttura Vulcanica dei Campi Flegrei
La Caldera e le Camere Magmatiche
I Campi Flegrei sono una caldera, una depressione vulcanica formatasi in seguito a un'eruzione particolarmente violenta. La sua formazione risale a circa 39.000 anni fa con l'Ignimbrite Campana, una delle più grandi eruzioni vulcaniche del Pleistocene. Successivamente, circa 15.000 anni fa, si verificò l'eruzione del Tufo Giallo Napoletano, che contribuì ulteriormente a delineare la morfologia attuale della caldera. Al di sotto della superficie, si estende un complesso sistema di camere magmatiche, serbatoi di magma parzialmente fuso, che costituiscono la principale fonte di energia per l'attività vulcanica.
La posizione e le dimensioni di queste camere magmatiche non sono completamente definite, ma studi geofisici, basati su dati sismici e gravimetrici, suggeriscono la presenza di una camera principale a una profondità compresa tra i 3 e i 4 chilometri, e di altre camere più piccole a profondità variabili. La composizione del magma è prevalentemente trachitica e fonolitica, caratterizzata da un'elevata viscosità e contenuto di gas, il che rende le eruzioni potenzialmente esplosive.
Il Sistema Idrotermale
Un elemento cruciale nella dinamica dei Campi Flegrei è il sistema idrotermale. L'acqua piovana e marina che si infiltra nel sottosuolo viene riscaldata dal magma e dai gas vulcanici, creando un circuito di fluidi caldi e pressurizzati. Questo sistema idrotermale è responsabile di numerosi fenomeni visibili in superficie, come le fumarole, le sorgenti termali e il solfatare di Pozzuoli, un'area caratterizzata da intense emissioni di gas sulfurei.
La presenza del sistema idrotermale influenza significativamente il comportamento del vulcano. Il riscaldamento dei fluidi aumenta la pressione nel sottosuolo, contribuendo al fenomeno del bradisismo e aumentando il rischio di esplosioni freatiche, eruzioni generate dall'interazione tra il magma e l'acqua.
Il Bradisismo: Sollevamento e Abbassamento del Suolo
Il bradisismo è un fenomeno caratteristico dei Campi Flegrei, consistente in un lento sollevamento e abbassamento del suolo. Questo fenomeno è causato principalmente dalla variazione di pressione dei fluidi nel sottosuolo, in particolare del sistema idrotermale. Periodi di sollevamento (fase positiva) sono spesso accompagnati da sciami sismici, mentre periodi di abbassamento (fase negativa) tendono ad essere più tranquilli.
Il bradisismo ha avuto un impatto significativo sulla storia e sulla morfologia dei Campi Flegrei. Ad esempio, il Tempio di Serapide a Pozzuoli, un antico mercato romano, mostra i segni evidenti del bradisismo, con colonne perforate da molluschi marini, testimonianza di periodi in cui il sito era sommerso dall'acqua.
Negli ultimi decenni, i Campi Flegrei hanno sperimentato diverse fasi di sollevamento. L'ultima fase di sollevamento significativa è iniziata nel 2005 e continua tutt'ora, con un innalzamento del suolo di circa un metro nell'area di Pozzuoli. Questo sollevamento è accompagnato da un aumento della frequenza e dell'intensità dei terremoti, suscitando preoccupazione nella popolazione e nelle autorità.
Rischi e Monitoraggio
Rischio Eruptivo
Il principale rischio associato ai Campi Flegrei è quello di un'eruzione vulcanica. La storia eruttiva del vulcano è caratterizzata da eruzioni di diversa magnitudo, dalle piccole esplosioni freatiche alle grandi eruzioni pliniane. La possibilità di un'eruzione di grandi dimensioni, simile all'Ignimbrite Campana o al Tufo Giallo Napoletano, è considerata remota, ma non impossibile. Anche un'eruzione di dimensioni inferiori potrebbe avere un impatto significativo sulla regione, causando danni alle infrastrutture, allagamenti, ceneri vulcaniche e flussi piroclastici.
Un'altra possibile evenienza è l'eruzione freatica, causata dall'interazione tra il magma e l'acqua del sistema idrotermale. Le eruzioni freatiche possono essere improvvise e violente, generando esplosioni, proiezioni di materiale roccioso e onde di pressione.
Monitoraggio Vulcanico
Per mitigare i rischi associati ai Campi Flegrei, è fondamentale un sistema di monitoraggio vulcanico efficace. L'Osservatorio Vesuviano, sezione dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è responsabile del monitoraggio dei Campi Flegrei. Il sistema di monitoraggio comprende una rete di stazioni sismiche, GPS, sensori per la misurazione delle deformazioni del suolo, analizzatori di gas vulcanici e telecamere termiche.
I dati raccolti dal sistema di monitoraggio vengono analizzati in tempo reale per individuare eventuali cambiamenti nel comportamento del vulcano. In caso di anomalie, l'Osservatorio Vesuviano fornisce informazioni alle autorità competenti, che possono adottare misure di protezione civile, come l'evacuazione della popolazione.
Un esempio concreto è il piano di emergenza, che prevede diversi scenari eruttivi e definisce le zone a rischio e le procedure di evacuazione. Il piano viene periodicamente aggiornato in base alle informazioni provenienti dal sistema di monitoraggio e alle nuove conoscenze scientifiche.
Ricerca e Sviluppo
La comprensione dei processi che avvengono nel sottosuolo dei Campi Flegrei è un obiettivo prioritario della ricerca scientifica. Studi geofisici, geochimici e modellistici sono condotti per approfondire la conoscenza della struttura interna del vulcano, della dinamica del magma e del sistema idrotermale. La perforazione di pozzi profondi, come il progetto Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP), potrebbe fornire informazioni preziose sulla composizione e le proprietà delle rocce e dei fluidi presenti nel sottosuolo.
La ricerca si concentra anche sullo sviluppo di nuove tecniche di monitoraggio e di previsione delle eruzioni. L'utilizzo di intelligenza artificiale e machine learning per l'analisi dei dati sismici e geodetici potrebbe consentire di individuare precursori eruttivi altrimenti difficili da rilevare.
Conclusione e Call to Action
I Campi Flegrei rappresentano una sfida complessa per la comunità scientifica e per le autorità competenti. La conoscenza approfondita della struttura interna del vulcano e dei processi che lo governano è essenziale per mitigare i rischi e proteggere la popolazione. Il monitoraggio continuo, la ricerca scientifica e la comunicazione efficace sono strumenti fondamentali per affrontare questa sfida.
È importante che la popolazione sia informata sui rischi e sulle misure di protezione civile. La partecipazione attiva dei cittadini al piano di emergenza e la collaborazione con le autorità sono cruciali per garantire la sicurezza della comunità. È necessario investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie di monitoraggio e previsione, per migliorare la capacità di prevedere e gestire le emergenze vulcaniche. Solo attraverso un impegno congiunto di scienziati, autorità e cittadini sarà possibile convivere in modo sicuro con questo vulcano attivo.
Invitiamo tutti a informarsi sui Campi Flegrei, a partecipare alle iniziative di sensibilizzazione e a contribuire alla diffusione di informazioni corrette e aggiornate. La conoscenza è il primo passo verso la sicurezza. Consultate il sito dell'Osservatorio Vesuviano e i canali di comunicazione ufficiali per rimanere aggiornati sulla situazione.







