Coroncina Dell'abbandono Di Don Dolindo Ruotolo

Nel cuore pulsante della fede cattolica, dove la devozione si intreccia con la ricerca di una guida spirituale, emerge la figura luminosa di Don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano la cui vita e i cui scritti continuano a irradiare speranza e conforto. Tra le numerose pratiche spirituali a lui associate, la Coroncina dell’Abbandono si distingue per la sua profonda semplicità e la sua capacità di infondere una serena fiducia nella Divina Provvidenza.
La Coroncina dell'Abbandono non è semplicemente una sequenza di preghiere; è un cammino interiore, un dialogo costante con Dio, un atto di affidamento totale nelle sue mani. Attraverso le parole che la compongono, si impara a deporre le ansie, le paure e le preoccupazioni, offrendo al Signore le redini della propria esistenza. È un abbandono fiducioso, non passivo, che non esime dalla responsabilità personale, ma la trasforma, illuminandola con la luce della fede.
La genesi della Coroncina è intimamente legata all'esperienza mistica di Don Dolindo. Attraverso le sue rivelazioni private, comprese le istruzioni dirette ricevute da Gesù stesso, egli comprese l'importanza cruciale dell'abbandono come via maestra per raggiungere la pace interiore e l'unione con Dio. Non si tratta di una fuga dalla realtà, ma di una trasfigurazione della stessa, vista attraverso le lenti dell'amore divino. La sofferenza, la difficoltà, il dolore stesso, perdono la loro acrimonia, trasformandosi in opportunità di crescita spirituale, in strumenti per conformarsi sempre più alla volontà di Dio.
Il nucleo centrale della Coroncina dell'Abbandono risiede nella ripetizione di una giaculatoria breve, intensa e carica di significato: "Gesù, io mi abbandono a Te, pensa Tu a tutto!". Questa invocazione, pronunciata con fede sincera, diventa un mantra spirituale, un respiro dell'anima che si eleva verso il cielo. Non è una formula magica, ma un atto di volontà, una decisione consapevole di riporre la propria fiducia in Dio, di riconoscere la sua onnipotenza e il suo amore infinito. Ripetere questa giaculatoria non significa rinunciare all'azione, ma compiere ogni azione con la consapevolezza che Dio è al nostro fianco, che la sua grazia ci sostiene e ci guida.
La struttura della Coroncina, benché semplice, è intrisa di simbolismo. Si recita utilizzando una normale corona del Rosario, sostituendo alle Ave Maria la giaculatoria dell'abbandono. Prima di iniziare, si pronuncia un atto di abbandono più esteso, una preghiera che esprime la propria volontà di affidarsi completamente a Dio. Si recita quindi il Padre Nostro per tre volte in segno di unione con la Santissima Trinità e si prosegue con la giaculatoria, ripetuta dieci volte per ogni decina del Rosario.
H2. Significato Spirituale
L'abbandono, come inteso da Don Dolindo, non è un semplice atto di devozione occasionale, ma un atteggiamento fondamentale che deve permeare ogni aspetto della vita. È un cammino di conversione continua, un processo di purificazione interiore che porta a liberarsi dagli attaccamenti terreni, dalle ansie superflue e dalle paure infondate. L'abbandono è la chiave per aprire il cuore alla grazia divina, per accogliere con gioia la volontà di Dio, anche quando essa si manifesta in modi incomprensibili o dolorosi.
L'abbandono non significa essere inerti o rinunciare alla propria responsabilità. Significa piuttosto agire con la consapevolezza che Dio è la fonte di ogni bene, che la sua Provvidenza guida i nostri passi e che la sua grazia sostiene i nostri sforzi. Significa affidare a Lui il peso delle nostre preoccupazioni, sapendo che Egli sa come prendersi cura di noi.
L'abbandono non è una forma di fatalismo, ma un atto di fede attiva. Non significa rassegnarsi al destino, ma accogliere la volontà di Dio con amore e fiducia. Significa non cercare di controllare ogni aspetto della propria vita, ma lasciare che Dio agisca attraverso di noi.
H2. Benefici e Grazie
Innumerevoli testimonianze attestano i benefici spirituali e le grazie ricevute da coloro che praticano con fede la Coroncina dell'Abbandono. Si parla di una maggiore pace interiore, di una diminuzione dell'ansia e dello stress, di una ritrovata serenità di fronte alle difficoltà. Si parla di guarigioni fisiche e spirituali, di conversioni improvvise, di risoluzione di problemi apparentemente insolubili.
Ma il beneficio più grande è senza dubbio la crescita nella fede e nell'amore verso Dio. La Coroncina dell'Abbandono porta a una conoscenza più profonda di Dio, a un rapporto più intimo con Lui, a una maggiore confidenza nella sua Provvidenza. Porta a scoprire la bellezza della sua volontà, anche quando essa si manifesta in modi incomprensibili.
L'esperienza dell'abbandono è un'esperienza trasformativa che può cambiare radicalmente la vita di una persona. Porta a una maggiore consapevolezza di sé, a una maggiore compassione verso gli altri, a una maggiore apertura alla grazia divina. Porta a vivere la vita con più gioia, più pace e più amore.
H2. La Diffusione e l'Eredità di Don Dolindo
La Coroncina dell'Abbandono ha conosciuto una diffusione straordinaria, raggiungendo persone di ogni estrazione sociale e culturale in tutto il mondo. La sua semplicità e la sua efficacia l'hanno resa accessibile a tutti, anche a coloro che si sentono lontani dalla fede. Grazie a internet e ai social media, la Coroncina è diventata un potente strumento di evangelizzazione, portando speranza e conforto a milioni di persone.
Don Dolindo Ruotolo, pur essendo scomparso nel 1970, continua a essere una figura di riferimento per molti cattolici. La sua vita umile e nascosta, il suo amore per Dio e per il prossimo, la sua profonda saggezza spirituale, continuano a ispirare e a illuminare il cammino di tanti. I suoi scritti, tra cui le sue preghiere e le sue riflessioni sull'abbandono, sono un tesoro inestimabile che offre una guida sicura per affrontare le sfide della vita con fede e speranza.
La sua eredità spirituale è un invito a vivere l'abbandono come una scelta quotidiana, come un modo di essere, come un cammino verso la santità. È un invito a fidarsi di Dio, a credere nel suo amore, a confidare nella sua Provvidenza. È un invito a deporre le armi della propria autosufficienza e ad abbandonarsi con fiducia nelle braccia del Padre celeste.
H2. Come Recitare la Coroncina
La recita della Coroncina dell'Abbandono è accessibile a tutti. Non richiede particolari abilità o conoscenze teologiche. L'importante è recitarla con fede sincera, con il cuore aperto alla grazia divina.
Ecco i passaggi da seguire:
- Si prende una comune corona del Rosario.
- Si inizia con il segno della croce.
- Si recita l'atto di abbandono: "O Gesù, mi affido a Te, pensa Tu a tutto! Gesù, io credo nel Tuo amore per me. Gesù, confido in Te. Gesù, sono sicuro di Te. Gesù, Tu sei la mia speranza. Gesù, io Ti amo con tutto il mio cuore. Gesù, pensa Tu a tutto!"
- Si recita il Padre Nostro per tre volte.
- Si prosegue con la giaculatoria "Gesù, io mi abbandono a Te, pensa Tu a tutto!" per dieci volte su ogni grano piccolo del Rosario.
- Si conclude con il Salve Regina.
Si può recitare la Coroncina in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi luogo ci si trovi. Si può recitare da soli o in compagnia, ad alta voce o in silenzio. L'importante è recitarla con fede e devozione.
La Coroncina dell'Abbandono è un dono prezioso che Don Dolindo Ruotolo ci ha lasciato. È un cammino di fede, un invito all'abbandono, una via verso la pace interiore e l'unione con Dio. Attraverso la sua pratica, possiamo imparare a vivere la vita con più gioia, più speranza e più amore, abbandonandoci con fiducia nelle mani del Padre celeste.









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