Confessioni Di Un Sicario Dell Economia

Avete mai sentito parlare di "sicari dell'economia"? Forse il termine suona strano, quasi fantascientifico. Ma la realtà che si cela dietro questa espressione è molto più concreta e inquietante di quanto si possa immaginare. Questo articolo si propone di esplorare il mondo dei sicari dell'economia, prendendo spunto dal libro di John Perkins, "Confessioni di un sicario dell'economia", per comprendere come le grandi potenze economiche influenzano, a volte in modo nefasto, lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo. L'articolo è rivolto a chiunque sia interessato a capire le dinamiche del potere globale, le relazioni internazionali e le implicazioni etiche delle scelte economiche.
Chi sono i Sicari dell'Economia?
Secondo John Perkins, un sicario dell'economia (in inglese, Economic Hit Man o EHM) è un professionista che lavora per conto di governi, banche internazionali e corporazioni con l'obiettivo di indurre paesi in via di sviluppo ad accettare ingenti prestiti, spesso insostenibili. Questi prestiti vengono poi utilizzati per finanziare progetti infrastrutturali, come centrali elettriche, autostrade o porti, che beneficiano principalmente le imprese occidentali e che, di fatto, rendono il paese debitore dipendente dalle potenze economiche.
Il meccanismo del debito
Il meccanismo è diabolico nella sua semplicità:
- Si convince un paese a prendere un prestito enorme, spesso superiore alla sua capacità di rimborso.
- Si impongono condizioni stringenti sull'utilizzo dei fondi, favorendo imprese occidentali e progetti di dubbia utilità per la popolazione locale.
- Quando il paese non riesce a ripagare il debito, si esercita pressione politica ed economica per ottenere concessioni, come l'accesso a risorse naturali a prezzi stracciati, il sostegno a politiche commerciali favorevoli alle potenze economiche, o l'installazione di basi militari.
In sostanza, si tratta di una forma di colonialismo economico, in cui la sovranità dei paesi viene erosa attraverso il debito e la dipendenza.
Le "Confessioni" di John Perkins
Il libro di John Perkins, pubblicato nel 2004, ha suscitato grande scalpore e ha acceso un dibattito a livello internazionale. Perkins racconta la sua esperienza come sicario dell'economia, svelando i metodi e le strategie utilizzate per manipolare i paesi in via di sviluppo. Afferma di aver lavorato per la società di consulenza Chas. T. Main, incaricata di valutare la fattibilità di progetti infrastrutturali e di convincere i governi ad accettare i prestiti.
Perkins descrive nel dettaglio come venivano manipolati i dati economici, gonfiando le proiezioni di crescita e sottostimando i rischi. Spiega anche come venivano utilizzati metodi più subdoli, come la corruzione e la seduzione, per influenzare i leader politici. Il libro è una testimonianza cruda e inquietante del potere delle multinazionali e delle istituzioni finanziarie internazionali.
Esempi concreti
Nel suo libro, Perkins cita numerosi esempi di paesi che sono stati vittime dei sicari dell'economia, tra cui:
- Ecuador: Perkins racconta di aver partecipato a un progetto per convincere il governo ecuadoriano a costruire un oleodotto attraverso la foresta amazzonica. Il progetto, finanziato con un prestito della Banca Mondiale, ha avuto conseguenze devastanti per l'ambiente e per le comunità indigene.
- Indonesia: Perkins descrive come l'Indonesia sia stata costretta ad accettare prestiti ingenti per finanziare progetti infrastrutturali, che hanno beneficiato principalmente le imprese occidentali e che hanno contribuito ad aumentare il debito del paese.
- Panama: Perkins afferma che la morte del presidente panamense Omar Torrijos, che si opponeva alle politiche economiche degli Stati Uniti, è stata orchestrata dalla CIA.
Questi sono solo alcuni esempi dei tanti casi che Perkins racconta nel suo libro. Sebbene alcune delle sue affermazioni siano state contestate, la sua testimonianza ha sollevato interrogativi importanti sul ruolo delle potenze economiche nello sviluppo dei paesi in via di sviluppo.
Le conseguenze del debito
Le conseguenze del debito per i paesi in via di sviluppo sono devastanti. Il debito impedisce ai paesi di investire in servizi essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture. Inoltre, costringe i paesi a esportare le proprie risorse naturali a prezzi stracciati, impoverendo l'ambiente e la popolazione locale.
Impatti sulla popolazione
Il debito ha un impatto diretto sulla vita delle persone:
- Aumento della povertà e della disuguaglianza.
- Riduzione dell'accesso all'acqua potabile e all'energia elettrica.
- Aumento della mortalità infantile e materna.
- Instabilità politica e sociale.
In molti casi, il debito è una trappola che impedisce ai paesi di svilupparsi e di raggiungere l'autonomia economica.
Oltre le "Confessioni": il mondo è cambiato?
Il libro di Perkins è stato pubblicato quasi vent'anni fa. Da allora, il mondo è cambiato. La Cina è diventata una potenza economica globale e sta sfidando l'egemonia degli Stati Uniti. Molti paesi in via di sviluppo stanno cercando alternative al modello di sviluppo occidentale, puntando su un'economia più sostenibile e inclusiva.
Tuttavia, le dinamiche del potere economico globale rimangono in gran parte le stesse. Le multinazionali continuano a esercitare un'influenza enorme sui governi e sulle istituzioni internazionali. Il debito rimane un problema cruciale per molti paesi in via di sviluppo. E le disuguaglianze globali continuano ad aumentare.
Cosa possiamo fare?
Come cittadini, possiamo fare la nostra parte per promuovere un'economia più giusta e sostenibile. Possiamo:
- Informarci sulle dinamiche del potere economico globale.
- Sostenere le organizzazioni che si battono per la cancellazione del debito e per lo sviluppo sostenibile.
- Consumare in modo consapevole, privilegiando i prodotti e i servizi che rispettano l'ambiente e i diritti dei lavoratori.
- Esercitare il nostro diritto di voto per eleggere leader politici che si impegnino a promuovere un'economia più giusta e sostenibile.
Il libro di John Perkins è un monito importante. Ci invita a riflettere sul ruolo delle potenze economiche nello sviluppo dei paesi in via di sviluppo e a impegnarci per costruire un mondo più giusto e sostenibile per tutti.
Un Futuro più Giusto: verso un'Economia Responsabile
La lettura di "Confessioni di un sicario dell'economia" ci spinge a considerare un futuro in cui la trasparenza, la responsabilità e la giustizia siano i pilastri dell'economia globale. Un futuro in cui i paesi in via di sviluppo abbiano la possibilità di definire il proprio percorso di sviluppo, senza essere ostaggio del debito e della dipendenza economica. Un futuro in cui le risorse del pianeta siano utilizzate in modo sostenibile, a beneficio di tutti e non solo di pochi.
È un obiettivo ambizioso, ma non impossibile. Richiede un impegno collettivo, da parte dei governi, delle imprese, delle organizzazioni non governative e di ogni singolo cittadino. Richiede un cambiamento di mentalità, che ci porti a considerare l'economia non solo come uno strumento per generare profitto, ma anche come un mezzo per promuovere il benessere sociale e la sostenibilità ambientale.
Il libro di John Perkins ci ha aperto gli occhi su una realtà scomoda. Sta a noi ora agire per cambiare le cose. La consapevolezza è il primo passo verso un futuro più giusto e sostenibile.







