Commento Alle Letture Di Oggi Rito Ambrosiano

Amici carissimi, accomodiamoci nel silenzio dei nostri cuori, pronti ad accogliere la Parola che oggi, nel Rito Ambrosiano, ci viene offerta come pane per il nostro cammino. Immagino già il tepore che sentite, la familiarità di un rito che ci lega profondamente alla nostra storia, alla nostra spiritualità. Cerchiamo insieme, con umiltà e apertura, di scorgere le gemme preziose nascoste nelle pieghe dei testi sacri.
Oggi, come ogni giorno, il Rito Ambrosiano ci propone un percorso unico, una sinfonia di letture attentamente orchestrata per illuminare il nostro presente alla luce della fede. Non dimentichiamo, infatti, che il Rito Ambrosiano è più di una semplice celebrazione liturgica; è un vero e proprio tesoro spirituale, una via privilegiata per incontrare il Signore nella Parola e nel Sacramento.
Prendiamo per mano la prima lettura, tratta, come spesso accade in questo periodo dell'anno, da un libro sapienziale. Osserviamo con attenzione le parole scelte per noi. Sentiamole vibrare dentro, cercando di cogliere la loro risonanza interiore. Non fermiamoci alla superficie; lasciamoci guidare dall'intuizione, dalla grazia, per penetrare il significato più profondo. C'è, quasi sempre, un invito alla prudenza, alla riflessione, un monito a non lasciarci ingannare dalle apparenze. Il mondo, sapete, è pieno di distrazioni, di false promesse, di miraggi che ci allontanano dalla verità. Ma la Sapienza divina, che ci viene offerta in questo testo, è una bussola sicura, un faro che illumina il nostro cammino. Cerchiamo di accoglierla con un cuore aperto, pronti a mettere in pratica i suoi insegnamenti nella nostra vita quotidiana. Riflettiamo su come, concretamente, possiamo vivere la Sapienza nel lavoro, in famiglia, nelle nostre relazioni. Pensiamo alle scelte che ci troviamo ad affrontare, ai dubbi che ci assillano, alle decisioni che dobbiamo prendere. Lasciamoci guidare dalla luce della Sapienza, che ci indica la via giusta, quella che conduce alla vera felicità.
Poi, volgiamo il nostro sguardo al Salmo responsoriale. Quanto è bello lasciarsi cullare dalle parole del Salmista, sentirsi parte di una comunità orante che da secoli eleva la sua voce al Signore! Il Salmo, spesso, è un canto di lode, un grido di supplica, un'espressione di gioia o di dolore. Ma è sempre, in ogni caso, un'esperienza di profonda comunione con Dio. Cerchiamo di recitarlo con il cuore, sentendo ogni parola come se fosse nostra, come se fosse l'espressione più autentica del nostro essere. Non limitiamoci a leggerlo meccanicamente; lasciamoci trasportare dal suo ritmo, dalla sua melodia, dalla sua intensità emotiva. Il Salmo è uno specchio che riflette la nostra anima, che ci permette di riconoscere le nostre gioie e le nostre sofferenze, le nostre speranze e le nostre paure. È un modo per dialogare con Dio, per esprimergli la nostra gratitudine, per chiedergli il suo aiuto, per affidargli la nostra vita.
<H2>L'Annuncio Evangelico: Cuore Pulsante della Liturgia</H2>Ed eccoci giunti al cuore della liturgia: il Vangelo. Ascoltiamo con attenzione le parole di Gesù, lasciamoci toccare dalla sua presenza, dal suo amore. Ricordiamo che il Vangelo non è solo un racconto del passato; è una Parola viva, che parla al nostro presente, che ci interpella, che ci invita a cambiare la nostra vita. Oggi, in particolare, il Vangelo ci presenta… (Qui dobbiamo inserire un'analisi accurata del Vangelo del giorno, tenendo conto delle specificità del Rito Ambrosiano e del periodo liturgico. Per esempio, potremmo trovarci di fronte a una parabola, a un miracolo, a un insegnamento di Gesù. In ogni caso, è fondamentale contestualizzare il brano nel suo ambiente storico e culturale, ma soprattutto coglierne il significato teologico e spirituale).
Cerchiamo di capire cosa Gesù vuole dirci oggi, a noi, personalmente. Quale aspetto della sua persona, del suo messaggio, vuole farci conoscere più a fondo? Quale invito ci rivolge a cambiare la nostra vita, a convertirci, a seguirlo più da vicino? Non dimentichiamo che Gesù è il Buon Pastore, che conosce le sue pecore e le chiama per nome. Ascoltiamo la sua voce, lasciamoci guidare dal suo amore, affidiamoci alla sua misericordia. Cerchiamo di mettere in pratica gli insegnamenti del Vangelo nella nostra vita quotidiana, imitando l'esempio di Gesù, amando i nostri fratelli, perdonando chi ci ha offeso, servendo i più bisognosi. Ricordiamo che la fede senza le opere è morta, come dice San Giacomo. La vera fede si manifesta nell'amore, nella carità, nella giustizia.
Dopo aver ascoltato il Vangelo, ci prepariamo a ricevere l'Eucaristia. Il pane e il vino consacrati diventano il Corpo e il Sangue di Cristo, il cibo che ci nutre e ci fortifica nel nostro cammino di fede. Accostiamoci all'altare con devozione e umiltà, consapevoli di ricevere un dono immenso, un tesoro inestimabile. Ringraziamo il Signore per il suo amore, per la sua misericordia, per il suo sacrificio. Impegniamoci a vivere la nostra vita come un'offerta gradita a Dio, testimoniando il suo amore nel mondo.
Ricordiamo che la liturgia non è un semplice rito esteriore; è un incontro vivo e personale con il Signore. È un momento di grazia, di comunione, di trasformazione. Approfittiamo di questa opportunità per rinnovare la nostra fede, per rafforzare la nostra speranza, per crescere nel nostro amore verso Dio e verso i nostri fratelli.
Durante la celebrazione, il Rito Ambrosiano ci offre anche dei canti specifici, propri di questa tradizione. Prestiamo attenzione alle parole, alle melodie, al significato di questi canti. Essi ci aiutano a elevare il nostro spirito verso Dio, a esprimere la nostra fede, a rafforzare il nostro senso di appartenenza alla comunità cristiana. I canti ambrosiani sono un patrimonio prezioso, che dobbiamo custodire e valorizzare. Essi ci ricordano le nostre radici, la nostra storia, la nostra identità.
Infine, prima di congedarci, rivolgiamo una preghiera alla Vergine Maria, la Madre di Dio, la Regina del Cielo. Affidiamole le nostre preoccupazioni, le nostre gioie, le nostre speranze. Chiediamole di intercedere per noi presso il suo Figlio Gesù, di ottenerci la grazia di vivere una vita santa e di raggiungere la beatitudine eterna. Maria è la nostra Madre celeste, la nostra avvocata, la nostra consolatrice. Rivolgiamoci a lei con fiducia e amore, sapendo che non ci abbandonerà mai.
Amici, spero che queste brevi riflessioni vi siano state utili per comprendere meglio le letture di oggi nel Rito Ambrosiano. Ricordiamo che la Parola di Dio è un tesoro inestimabile, che dobbiamo custodire e valorizzare. Lasciamoci guidare dalla sua luce, confortare dalla sua presenza, trasformare dal suo amore. E viviamo la nostra vita come un'offerta gradita a Dio, testimoniando il suo amore nel mondo. Continuiamo questo viaggio insieme, sostenendoci a vicenda nella fede. Che la pace del Signore sia sempre con voi.









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