Come Si Traduce L'infinito Futuro In Latino

Immagina di poter viaggiare nel tempo, non fisicamente, ma attraverso le parole. Immagina di poter esprimere un'azione che si compirà in un futuro lontano, proiettando un'ombra di certezza nel domani. Questo è ciò che cercheremo di fare oggi, esplorando come il latino, lingua madre di un impero e radice di molte lingue moderne, esprimeva l'infinito futuro. Questa guida è pensata per studenti di latino, appassionati di lingue classiche e chiunque sia curioso di scoprire le sfumature del pensiero romano.
L'Infinito Futuro: Una Breve Introduzione
L'infinito futuro è una forma verbale che indica un'azione che si verificherà in un momento successivo rispetto al momento in cui si parla o si scrive. In italiano, lo formiamo spesso con "stare per" + infinito (es. "starò per partire") o con perifrasi come "dovrò fare". Ma come si esprimeva questa idea in latino?
La risposta risiede in una costruzione elegante e precisa, che sfrutta il participio futuro e il verbo "esse" (essere). Vediamo nel dettaglio come funziona.
La Costruzione dell'Infinito Futuro Attivo
La forma attiva dell'infinito futuro si compone di due elementi fondamentali:
- Il participio futuro attivo del verbo principale: Si forma aggiungendo i suffissi -turus, -tura, -turum al tema del supino (derivato dal tema del perfetto). Questo participio si declina come un aggettivo della prima classe (es. amaturus, amatura, amaturum per il verbo amare).
- L'infinito del verbo esse: esse (essere).
Quindi, la formula generale è: Participio Futuro Attivo + esse
Ad esempio:
- Amare (amare) → amaturus, -a, -um (che sta per amare, che ha intenzione di amare) → amaturum esse (stare per amare, essere sul punto di amare, avere intenzione di amare)
- Monere (ammonire) → moniturus, -a, -um (che sta per ammonire) → moniturum esse (stare per ammonire)
- Legere (leggere) → lecturus, -a, -um (che sta per leggere) → lecturum esse (stare per leggere)
- Audire (udire) → auditurus, -a, -um (che sta per udire) → auditurum esse (stare per udire)
È cruciale ricordare che il participio futuro concorda in genere, numero e caso con il soggetto della proposizione infinitiva (di cui parleremo tra poco). Questo significa che la sua desinenza cambierà a seconda del soggetto.
La Proposizione Infinitiva e l'Infinito Futuro
L'infinito futuro raramente si trova isolato. Di solito, è parte di una proposizione infinitiva, una costruzione grammaticale in cui un verbo all'infinito (in questo caso, l'infinito futuro) dipende da un altro verbo principale (es. dico, spero, puto). La proposizione infinitiva ha un soggetto all'accusativo.
Esempio:
Spero te venturum esse cras. (Spero che tu verrai domani.)
Analizziamo la frase:
- Spero: Verbo principale (sperare)
- te: Soggetto della proposizione infinitiva (tu) - all'accusativo perché è soggetto.
- venturum esse: Infinito futuro (stare per venire, venire) - forma l'infinitiva.
- cras: Avverbio di tempo (domani).
In questo caso, venturum è il participio futuro attivo di venire (venire), concordato al maschile singolare accusativo con il soggetto te. La traduzione letterale sarebbe "Spero te che sta per venire domani". La traduzione più naturale è "Spero che tu verrai domani".
La Traduzione dell'Infinito Futuro
Tradurre l'infinito futuro può presentare alcune sfide, poiché l'italiano non ha una forma verbale esattamente corrispondente. Possiamo ricorrere a diverse strategie:
- Futuro semplice: È spesso la traduzione più naturale e appropriata. Ad esempio: Putabam eum scripturum esse epistulam. (Pensavo che lui avrebbe scritto una lettera.)
- "Stare per" + Infinito: Può essere utile per enfatizzare l'imminenza dell'azione. Ad esempio: Credo eam morituram esse. (Credo che lei stia per morire.)
- "Avere intenzione di" + Infinito: Sottolinea la volontà o il proposito. Ad esempio: Dicebant se pugnaturos esse pro patria. (Dicevano di avere intenzione di combattere per la patria.)
- Forma perifrastica con "dovere": A volte rende bene l'idea di necessità o inevitabilità. Ad esempio: Scio omnes morituros esse. (So che tutti dovranno morire.)
La scelta della traduzione più adatta dipende dal contesto e dalla sfumatura che si vuole comunicare.
L'Infinito Futuro Passivo
Esiste anche una forma passiva dell'infinito futuro, molto meno frequente. Si forma combinando il supino in -um (accusativo) con il verbo iri (infinito passivo del verbo eo, "andare").
La formula è: Supino in -um + iri
Esempio:
- Amare (amare) → amatum iri (stare per essere amato, essere sul punto di essere amato)
- Monere (ammonire) → monitum iri (stare per essere ammonito)
- Legere (leggere) → lectum iri (stare per essere letto)
- Audire (udire) → auditum iri (stare per essere udito)
Esempio in una frase:
Spero hanc rem conficiendum iri. (Spero che questa cosa sarà portata a termine/sta per essere portata a termine.)
In questo caso, conficiendum è il supino del verbo conficere (portare a termine). iri indica la passività e il futuro.
Casi Particolari e Consigli Utili
- Deponenti e Semideponenti: I verbi deponenti (che hanno forma passiva ma significato attivo) e semideponenti (che hanno forma passiva nel perfetto, più-che-perfetto e futuro anteriore) formano l'infinito futuro come i verbi attivi, ma con il significato del verbo. Ad esempio, arbitror, arbitrari, arbitratus sum (pensare) ha l'infinito futuro arbitraturum esse (stare per pensare, avere intenzione di pensare).
- Contesto: Presta sempre attenzione al contesto. Il verbo principale che regge la proposizione infinitiva influenza la traduzione dell'infinito futuro. Un verbo di speranza (spero) richiederà una traduzione diversa rispetto a un verbo di certezza (scio).
- Pratica: La pratica è fondamentale. Esercitati a tradurre frasi con l'infinito futuro, sia attive che passive, per acquisire familiarità con la costruzione e le sue sfumature.
- Grammatica: Consulta una grammatica latina di riferimento per approfondire ulteriormente le regole e le eccezioni relative all'infinito futuro e alle proposizioni infinitive.
Esempi Presi dalla Letteratura Latina
Per apprezzare appieno l'uso dell'infinito futuro, esaminiamo alcuni esempi tratti da opere classiche:
Cicerone, De Officiis: "Spero nos brevi tempore cognituros esse quid agendum sit." (Spero che in breve tempo sapremo cosa bisogna fare.)
Cesare, De Bello Gallico: "Certior factus est Helvetios per provinciam nostram iter facturos esse." (Fu informato che gli Elvezi avrebbero compiuto un viaggio attraverso la nostra provincia.)
Questi esempi dimostrano come l'infinito futuro venisse utilizzato per esprimere aspettative, previsioni e intenzioni nel mondo romano.
Conclusione
Comprendere e saper tradurre l'infinito futuro latino apre una finestra sul modo in cui gli antichi Romani percepivano il tempo e le azioni future. Non è solo una questione di grammatica, ma anche di accesso a un modo di pensare diverso, che può arricchire la nostra comprensione della lingua e della cultura latina. Speriamo che questa guida ti sia stata utile nel tuo percorso di apprendimento. Continua ad esplorare, a sperimentare e a goderti la bellezza e la complessità del latino. Per aspera ad astra! (Attraverso le asperità alle stelle!)







