Come Si Chiamava Madre Teresa Di Calcutta

Nel cuore di chi cerca la verità e desidera comprendere appieno la storia di figure luminose come Madre Teresa, sorge spontanea una domanda: come si chiamava realmente questa donna straordinaria, prima di consacrare la propria esistenza al servizio degli ultimi? La risposta, sebbene apparentemente semplice, apre un varco su una vita di trasformazione, di abnegazione e di profonda spiritualità.
Il nome che i suoi genitori, Nikola e Drana Bojaxhiu, le diedero alla nascita, a Skopje, nell'allora Impero Ottomano, il 26 agosto 1910, era Anjezë Gonxhe Bojaxhiu. "Anjezë" è l'equivalente albanese di "Agnese", un nome con una risonanza di purezza e innocenza, evocando la santa romana martire per la sua fede. "Gonxhe", invece, significa "bocciolo di rosa", un'immagine delicata e promettente che ben si addiceva a una bambina destinata a sbocciare in una figura di tale impatto mondiale.
Questo nome, Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, è la radice della sua identità, il punto di partenza di un viaggio spirituale che l'avrebbe portata a rinunciare a una vita convenzionale per abbracciare la vocazione religiosa. È importante sottolineare come, nonostante la sua fama planetaria con il nome di Madre Teresa, Anjezë rimase sempre una parte integrante della sua essenza. Non si trattò di un'abdicazione del passato, ma di una sua trasfigurazione in qualcosa di più grande, di più universale.
La scelta del nome "Teresa" fu dettata dalla sua profonda devozione a Santa Teresa di Lisieux, la "piccola Teresa", una carmelitana francese conosciuta per la sua "piccola via" dell'amore e dell'umiltà. Nel 1928, all'età di diciotto anni, Anjezë lasciò la sua famiglia e si unì alle Suore di Loreto in Irlanda, dove iniziò il suo noviziato. Fu proprio in questo periodo che assunse il nome di Suor Maria Teresa, in omaggio alla santa francese.
Il cambiamento non fu immediato. Inizialmente, si pensò di darle il nome di Suor Maria Teresa, lo stesso della santa a cui si ispirava. Tuttavia, essendoci già una suora con quel nome nella congregazione, le fu suggerito di optare per una variante. Questo piccolo dettaglio ci rivela la sua umiltà e la sua disponibilità a conformarsi, pur mantenendo vivo il legame spirituale con la sua guida celeste.
È fondamentale comprendere che la scelta di un nuovo nome nella vita religiosa rappresenta un momento di profonda significazione. È un simbolo di rinascita, di un nuovo inizio in Cristo, di un abbandono del vecchio sé per abbracciare una nuova identità, interamente consacrata al servizio di Dio e del prossimo. Per Anjezë, questo passaggio significò l'inizio di un cammino di dedizione totale agli ultimi, ai poveri, ai malati, agli abbandonati.
Nel 1931, Suor Maria Teresa pronunciò i suoi primi voti religiosi, impegnandosi a vivere secondo i precetti del Vangelo. Fu assegnata alla Loreto Entally School di Calcutta, in India, dove insegnò storia e geografia per quasi vent'anni. L'India, con le sue immense contraddizioni, le sue profonde disuguaglianze e le sue sacche di povertà estrema, divenne il suo campo di battaglia, il luogo dove avrebbe combattuto la sua personale guerra contro la miseria e la disperazione.
Fu proprio a Calcutta che Suor Maria Teresa sentì la "chiamata nella chiamata", un'ispirazione interiore che la spinse a lasciare l'insegnamento e a dedicarsi interamente ai più poveri tra i poveri. Questo momento cruciale segnò una svolta decisiva nella sua vita, trasformandola nella Madre Teresa che tutti conosciamo.
Nel 1948, dopo aver ottenuto il permesso dalla Santa Sede, Suor Maria Teresa lasciò la congregazione delle Suore di Loreto e iniziò a vivere in povertà, vestendo un semplice sari bianco bordato di blu, il colore della Vergine Maria. Aprì la sua prima scuola all'aperto per i bambini dei bassifondi e iniziò a prendersi cura dei malati e dei moribondi.
È in questo contesto che il nome "Madre Teresa" iniziò a diffondersi, non come un nome formale, ma come un titolo affettuoso, un segno di rispetto e di amore da parte di coloro che vedevano in lei una madre, una guida, una protettrice. La sua opera caritatevole crebbe rapidamente, attirando l'attenzione di volontari da tutto il mondo e portando alla fondazione, nel 1950, della congregazione delle Missionarie della Carità.
Il nome "Madre Teresa" divenne sinonimo di compassione, di altruismo, di dedizione totale al prossimo. La sua figura esile e il suo sorriso sereno divennero un simbolo di speranza per milioni di persone in tutto il mondo. La sua opera, inizialmente limitata alle strade di Calcutta, si estese rapidamente a molti altri paesi, portando conforto e assistenza a chi ne aveva più bisogno.
L'Eredità di un Nome
Il nome "Madre Teresa", quindi, non è semplicemente un nome, ma un'eredità, un simbolo di amore incondizionato e di servizio disinteressato. È un invito a guardare oltre noi stessi, a riconoscere la dignità di ogni essere umano, a tendere la mano a chi soffre.
Anche dopo la sua morte, avvenuta il 5 settembre 1997, il nome "Madre Teresa" continua a risuonare con forza, ispirando milioni di persone a seguire il suo esempio e a fare la differenza nel mondo. La sua canonizzazione, avvenuta il 4 settembre 2016, ha confermato ufficialmente la sua santità, elevandola a modello di vita cristiana per tutti i fedeli.
Dal Bocciolo alla Rosa: Un Percorso di Santità
Ripercorrendo la sua storia, dal nome di battesimo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu al titolo di Madre Teresa, possiamo apprezzare la straordinaria trasformazione di una donna che ha saputo donare se stessa agli altri. Il bocciolo di rosa, delicato e promettente, è sbocciato in un fiore di bellezza e di profumo ineguagliabili, illuminando il mondo con la sua luce.
Il suo esempio ci ricorda che ognuno di noi, indipendentemente dal proprio nome o dalla propria condizione, ha la possibilità di fare la differenza, di contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Basta un piccolo gesto di amore, una parola di conforto, un sorriso sincero per portare un raggio di speranza nella vita di chi soffre.
Madre Teresa ci ha insegnato che la vera grandezza non sta nel possedere ricchezze o nel raggiungere il successo, ma nel donare noi stessi agli altri, nel servire con amore e umiltà. Il suo nome, "Madre Teresa", è un promemoria costante di questo insegnamento, un invito a seguire le sue orme e a diventare strumenti di pace e di amore nel mondo. La sua vera identità, Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, rimane la testimonianza di un'origine umile, trasformata in una grandezza spirituale che continua a ispirare e commuovere. La sua storia è un inno alla vita, alla fede e all'amore, un esempio luminoso per tutti coloro che desiderano lasciare un segno positivo nel mondo.









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