Chi Usò Per Primo Il Termine Pensiero Computazionale

Il pensiero computazionale è un concetto pervasivo che trascende il semplice atto di programmare un computer. Si tratta di un approccio alla risoluzione dei problemi, alla progettazione di sistemi e alla comprensione del comportamento umano che attinge ai principi e ai concetti fondamentali dell'informatica. Ma chi ha coniato per la prima volta questo termine, rendendolo parte integrante del nostro vocabolario tecnologico ed educativo?
Seymour Papert: Un Pioniere dell'Educazione e del Pensiero Computazionale
Sebbene il concetto di pensiero computazionale esistesse implicitamente prima, la sua formalizzazione e popolarizzazione sono ampiamente attribuite a Seymour Papert, un matematico, informatico ed educatore sudafricano naturalizzato statunitense. Papert, insieme a Marvin Minsky, fu uno dei fondatori del laboratorio di intelligenza artificiale del MIT (Massachusetts Institute of Technology) negli anni '60. Il suo lavoro rivoluzionario ha profondamente influenzato il modo in cui pensiamo all'apprendimento, alla tecnologia e all'interazione tra i due.
Il Ruolo di Papert nello Sviluppo di LOGO
Un elemento cruciale del contributo di Papert al pensiero computazionale è lo sviluppo del linguaggio di programmazione LOGO. LOGO, creato alla fine degli anni '60, era progettato specificamente per essere accessibile ai bambini. L'idea centrale era di fornire un ambiente di apprendimento in cui i bambini potessero esplorare concetti matematici e informatici in modo intuitivo e creativo.
LOGO utilizzava una "tartaruga" virtuale che poteva essere controllata attraverso comandi di programmazione. I bambini potevano istruire la tartaruga a muoversi, girare e disegnare, creando forme, disegni e persino giochi. Questo approccio hands-on e visuale rendeva l'apprendimento della programmazione più coinvolgente e meno intimidatorio.
Mindstorms: Bambini, Computer e Idee Potenti: La Diffusione del Concetto
Il libro di Papert del 1980, Mindstorms: Children, Computers, and Powerful Ideas, è considerato un testo fondamentale per comprendere il suo pensiero e la sua visione sull'educazione e il pensiero computazionale. In Mindstorms, Papert espone la sua filosofia di "apprendimento costruttivo", in cui i bambini imparano costruendo attivamente conoscenza attraverso l'esperienza diretta.
Il libro esplora come i computer, e in particolare LOGO, possono essere utilizzati per creare ambienti di apprendimento ricchi e stimolanti in cui i bambini possono esplorare idee matematiche, scientifiche e logiche. Mindstorms ha avuto un impatto profondo sull'educazione, ispirando insegnanti ed educatori a ripensare il ruolo della tecnologia in classe e a incoraggiare un approccio più attivo e centrato sullo studente all'apprendimento.
Janette Wing e la Rielaborazione Contemporanea
Sebbene Papert sia considerato il pioniere che ha posto le basi del pensiero computazionale, il termine ha guadagnato maggiore rilevanza e diffusione negli anni 2000 grazie al lavoro di Janette Wing, un'informatica statunitense. Nel suo articolo del 2006, "Computational Thinking", Wing ha fornito una definizione chiara e concisa del pensiero computazionale e ha sostenuto la sua importanza non solo per gli informatici, ma per tutti.
Wing ha definito il pensiero computazionale come "un processo di pensiero che coinvolge la formulazione di problemi e la loro rappresentazione in un modo che permette di risolverli efficacemente con un computer". Ha inoltre sottolineato che il pensiero computazionale non è solo programmazione, ma include una vasta gamma di abilità come l'astrazione, la decomposizione, il riconoscimento di pattern e la progettazione di algoritmi.
I Principi Fondamentali del Pensiero Computazionale secondo Wing
L'articolo di Wing ha identificato alcuni principi fondamentali del pensiero computazionale, tra cui:
- Decomposizione: Dividere un problema complesso in parti più piccole e gestibili.
- Riconoscimento di pattern: Identificare somiglianze e regolarità in diversi problemi o dati.
- Astrazione: Concentrarsi sui dettagli essenziali di un problema, ignorando le informazioni irrilevanti.
- Algoritmi: Progettare una serie di passaggi logici per risolvere un problema.
Questi principi non sono limitati all'informatica, ma possono essere applicati a una vasta gamma di discipline e contesti, dalla scienza e l'ingegneria alle arti e alle scienze umane.
Esempi Reali di Pensiero Computazionale in Azione
Il pensiero computazionale non è solo un concetto teorico, ma è ampiamente utilizzato nella vita di tutti i giorni. Ecco alcuni esempi:
- Google Maps: Utilizza algoritmi complessi per calcolare il percorso più efficiente da un luogo all'altro, considerando fattori come il traffico e le condizioni stradali. Questo implica decomposizione del percorso in segmenti, riconoscimento di pattern nel traffico e nell'uso della strada, e astrazione delle informazioni non essenziali (es. il colore delle auto).
- Diagnosi medica: I medici utilizzano sistemi di supporto decisionale basati su algoritmi per diagnosticare malattie, analizzando sintomi, risultati di test e dati demografici. Questo applica principi di riconoscimento di pattern nei dati clinici e algoritmi per valutare le probabilità di diverse diagnosi.
- Pianificazione di un viaggio: Quando si pianifica un viaggio, si utilizza il pensiero computazionale per organizzare le attività, prenotare voli e alloggi, e creare un itinerario. Questo implica decomposizione del viaggio in diverse fasi, astrazione degli elementi non essenziali (es. la marca dei bagagli) e la progettazione di un algoritmo (l'itinerario) per raggiungere la destinazione.
Pensiero Computazionale e Educazione
L'importanza del pensiero computazionale nell'educazione è sempre più riconosciuta. Molti paesi hanno integrato il pensiero computazionale nei loro curricula scolastici, con l'obiettivo di sviluppare le abilità di problem solving, il pensiero critico e la creatività degli studenti. L'obiettivo è fornire agli studenti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro, che saranno sempre più complesse e tecnologiche.
L'introduzione del pensiero computazionale nelle scuole può avvenire in diversi modi, ad esempio attraverso corsi di programmazione, attività di coding unplugged (attività che non richiedono l'uso di computer) e progetti interdisciplinari che integrano il pensiero computazionale con altre discipline.
Conclusione: Un Appello all'Azione
In conclusione, sebbene Seymour Papert sia considerato il pioniere che ha gettato le basi del pensiero computazionale con il suo lavoro su LOGO e la sua filosofia di apprendimento costruttivo, è stato il lavoro di Janette Wing a portare il concetto alla ribalta e a definirlo in modo più chiaro e accessibile. Il pensiero computazionale non è solo un'abilità tecnica, ma una forma di pensiero che può essere applicata a una vasta gamma di problemi e discipline.
È fondamentale promuovere lo sviluppo del pensiero computazionale in tutti, dai bambini agli adulti, per prepararci alle sfide del futuro e per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla tecnologia. Incoraggiamo tutti a esplorare i principi del pensiero computazionale, a imparare a programmare e a utilizzare la tecnologia in modo creativo e innovativo. Insieme, possiamo costruire un futuro in cui il pensiero computazionale sia una competenza fondamentale per tutti.







