Chi Sono I 7 Re Di Roma

La storia di Roma, avvolta nel mito e nella leggenda, inizia con la figura di Romolo e la fondazione della città. Ma la monarchia romana, un periodo cruciale per la formazione dell'identità e delle istituzioni romane, non si ferma a Romolo. Infatti, secondo la tradizione, sette re si succedettero al trono, ognuno dei quali lasciò un'impronta significativa sullo sviluppo di Roma. Questo articolo si propone di esplorare chi furono questi re, quali furono i loro contributi e perché la loro storia, sebbene intrisa di elementi leggendari, è fondamentale per comprendere le origini della civitas romana.
I Sette Re: Mito e Storia
È fondamentale sottolineare che la narrazione dei sette re è un intreccio di mitologia e realtà storica. Le fonti principali, come Tito Livio e Plutarco, hanno attinto a tradizioni orali e a scritti più antichi, spesso abbellendoli con elementi leggendari. Pertanto, non possiamo considerare i racconti sui re come fatti storici incontrovertibili, ma piuttosto come un riflesso delle credenze, dei valori e delle aspirazioni del popolo romano.
Romolo: Il Fondatore Leggendario
Romolo, figlio di Rea Silvia e del dio Marte, è il fondatore per eccellenza di Roma. La sua storia, costellata di eventi miracolosi come l'allattamento da parte della lupa e l'uccisione del fratello Remo, simboleggia la nascita violenta e allo stesso tempo divinamente ispirata della città. A Romolo è attribuita la fondazione del Senato, l'organizzazione dell'esercito e la divisione della popolazione in patrizi e plebei. Il suo regno, intriso di episodi come il ratto delle Sabine per garantire la discendenza, è fondamentale per comprendere i primi passi di Roma come comunità politica e militare.
Un esempio di quanto la figura di Romolo sia legata al mito è l'incertezza sulla sua morte. Secondo alcune versioni, Romolo fu assunto in cielo e divinizzato, mentre altre raccontano di un assassinio da parte dei senatori. Indipendentemente dalla verità, la sua figura rimane centrale nell'immaginario romano come archetipo del re-fondatore.
Numa Pompilio: Il Re Saggio e Religioso
Numa Pompilio, successore di Romolo, è descritto come un re pacifico e pio, dedito all'organizzazione religiosa e sociale di Roma. A lui si attribuisce l'istituzione dei collegi sacerdotali, la creazione del calendario romano e la costruzione del tempio di Giano. Il suo regno rappresenta un periodo di stabilità e di consolidamento delle istituzioni, in contrasto con l'indole bellicosa del suo predecessore.
La figura di Numa Pompilio evidenzia l'importanza della religione nella società romana arcaica. Le sue riforme contribuirono a stabilire un sistema di credenze e di rituali che avrebbero influenzato la vita romana per secoli. Ad esempio, l'istituzione del culto di Vesta, con le sue sacerdotesse vergini custodi del fuoco sacro, divenne un elemento fondamentale dell'identità religiosa romana.
Tullo Ostilio: Il Re Guerriero
Tullo Ostilio, il terzo re di Roma, tornò a una politica espansionistica e bellicosa. A lui è attribuita la distruzione di Alba Longa, la città madre di Roma, e l'annessione della sua popolazione. Il suo regno è caratterizzato da guerre e conquiste, che contribuirono ad accrescere la potenza di Roma. Tuttavia, la sua superbia e la sua trascuratezza verso gli dei lo condussero a una morte prematura, colpito da un fulmine durante un rito sacrificale.
L'episodio della distruzione di Alba Longa, sebbene probabilmente abbellito dalla leggenda, riflette la tensione tra Roma e le altre città latine. La guerra tra Roma e Alba Longa, risolta con il celebre duello tra gli Orazi e i Curiazi, è un esempio di come Roma cercò di affermare la propria supremazia nella regione.
Anco Marzio: Il Re Costruttore
Anco Marzio, successore di Tullo Ostilio, unì le qualità del guerriero e del costruttore. A lui si attribuiscono la costruzione del porto di Ostia, la fondazione di colonie e la realizzazione di importanti opere pubbliche, come il ponte Sublicio sul Tevere. Il suo regno rappresenta un periodo di crescita economica e di espansione territoriale, ma anche di attenzione verso le esigenze della popolazione.
La costruzione del porto di Ostia è un esempio concreto dell'importanza strategica che il Tevere e l'accesso al mare rivestivano per Roma. Ostia divenne un importante centro commerciale e militare, garantendo a Roma il controllo delle rotte marittime e l'approvvigionamento di risorse.
Tarquinio Prisco: Il Primo Re Etrusco
Tarquinio Prisco, il quinto re di Roma, rappresenta una svolta nella storia della città. Di origine etrusca, Tarquinio Prisco portò a Roma nuove idee e tecnologie, contribuendo allo sviluppo urbanistico e culturale della città. A lui si attribuiscono la costruzione della Cloaca Maxima, il prosciugamento del Foro e l'organizzazione dei giochi romani.
L'ascesa al trono di Tarquinio Prisco evidenzia l'influenza etrusca sulla Roma arcaica. Gli Etruschi, una civiltà avanzata e potente, esercitarono un'influenza significativa sulla cultura, l'arte e la tecnologia romana. La Cloaca Maxima, un imponente sistema di fognature, è un esempio concreto dell'ingegneria etrusca che contribuì a trasformare Roma in una vera e propria città.
Servio Tullio: Il Re Riformatore
Servio Tullio, il sesto re di Roma, è considerato uno dei sovrani più importanti e innovativi. A lui si attribuiscono la riforma dell'esercito, la creazione del censimento e la divisione della popolazione in classi sociali in base al censo. Le sue riforme miravano a creare una società più equa e efficiente, ma suscitarono anche l'opposizione dell'aristocrazia patrizia.
La riforma di Servio Tullio rappresenta un tentativo di superare le rigide divisioni sociali tra patrizi e plebei. L'istituzione del censimento e la divisione della popolazione in classi in base al censo permisero di organizzare l'esercito in modo più efficiente e di distribuire gli oneri fiscali in modo più equo. Tuttavia, queste riforme suscitarono la resistenza dei patrizi, che vedevano minacciati i loro privilegi.
Tarquinio il Superbo: Il Tiranno e la Fine della Monarchia
Tarquinio il Superbo, l'ultimo re di Roma, è descritto come un tiranno crudele e oppressivo. Il suo regno è caratterizzato da violenza, arbitrio e disprezzo per le istituzioni. La sua deposizione, a seguito del celebre episodio del ratto di Lucrezia da parte di suo figlio Sesto Tarquinio, segnò la fine della monarchia e l'inizio della Repubblica romana.
Il ratto di Lucrezia è un evento simbolico che rappresenta la degenerazione della monarchia e la ribellione del popolo romano contro la tirannia. La sua morte, seguita dalla solenne promessa di vendetta da parte di Lucio Giunio Bruto, innescò la rivolta che portò alla cacciata di Tarquinio il Superbo e all'istituzione della Repubblica.
Conclusione: Un'Eredità Duratura
La storia dei sette re di Roma, sebbene intrisa di mito e leggenda, è fondamentale per comprendere le origini e lo sviluppo della civiltà romana. Ogni re, a suo modo, contribuì a plasmare l'identità, le istituzioni e i valori di Roma. Dalla fondazione leggendaria di Romolo alle riforme di Servio Tullio, fino alla tirannia di Tarquinio il Superbo e alla fine della monarchia, questo periodo rappresenta un momento cruciale nella storia di Roma.
È importante ricordare che la narrazione dei sette re non è solo una storia di individui, ma anche un riflesso delle aspirazioni, delle paure e delle credenze del popolo romano. Le leggende sui re ci forniscono informazioni preziose sulla cultura, la religione e la politica della Roma arcaica.
Approfondire la conoscenza della storia dei sette re di Roma ci permette di comprendere meglio le radici della civiltà occidentale e di apprezzare la ricchezza e la complessità del patrimonio culturale romano. Incoraggio quindi ad approfondire ulteriormente la ricerca su questo periodo affascinante, esplorando le fonti primarie e le interpretazioni storiografiche per formarsi una visione critica e consapevole delle origini di Roma.







