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Chi Erano I Soviet Nella Rivoluzione Russa


Chi Erano I Soviet Nella Rivoluzione Russa

Avete mai sentito parlare di "soviet" durante le lezioni di storia sulla Rivoluzione Russa e vi siete chiesti, "Ma chi erano esattamente questi soviet? E perché erano così importanti?" Non siete soli! La storia russa è piena di nomi e concetti complessi, e i soviet non fanno eccezione. Questo articolo vi guiderà attraverso la comprensione dei soviet, il loro ruolo cruciale nella rivoluzione e il loro impatto sul futuro della Russia.

Comprendere l'Origine dei Soviet

Per capire chi fossero i soviet, dobbiamo tornare indietro al 1905. La Russia zarista era un paese in fermento, con crescenti disuguaglianze sociali, malcontento popolare e sconfitte militari. In questo contesto, durante la Rivoluzione del 1905, i lavoratori in sciopero a San Pietroburgo crearono un Consiglio dei Deputati dei Lavoratori (Soviet Rabochikh Deputatov). Questa fu la prima vera incarnazione di un soviet.

I soviet, in origine, erano organi di rappresentanza diretti dei lavoratori, dei soldati e dei contadini. Immaginateli come dei comitati eletti direttamente dalle persone, senza la mediazione di partiti politici tradizionali. Lo storico Orlando Figes descrive i soviet come "un forum di democrazia diretta" nel suo libro "A People's Tragedy: The Russian Revolution 1891-1924".

Questi primi soviet ebbero vita breve, venendo repressi dal governo zarista. Tuttavia, l'idea era nata, e sarebbe riemersa con forza nel 1917.

Il Significato di "Soviet"

La parola "soviet" significa semplicemente "consiglio" o "assemblea" in russo. Ma, nel contesto della Rivoluzione Russa, assunse un significato molto più profondo. Divenne sinonimo di potere popolare, di autogoverno dei lavoratori e dei contadini, e di opposizione all'autorità zarista.

I Soviet nel 1917: Un Ruolo Trasformativo

La Rivoluzione di Febbraio del 1917 portò all'abdicazione dello zar Nicola II e all'istituzione di un Governo Provvisorio. Tuttavia, questo governo si dimostrò incapace di affrontare i problemi urgenti del paese: la guerra, la fame e la disuguaglianza. Fu in questo vuoto di potere che i soviet riemersero, questa volta con una forza e un'influenza molto maggiori.

I soviet si formarono in tutto il paese, nelle città, nelle fabbriche, negli accampamenti militari e nei villaggi. Il più influente fu il Soviet di Pietrogrado, che divenne un vero e proprio centro di potere alternativo al Governo Provvisorio. Questo soviet era dominato da socialisti, inclusi menscevichi e socialisti rivoluzionari, ma anche, sempre più, dai bolscevichi.

L'influenza dei soviet crebbe rapidamente. Erano in grado di mobilitare le masse, organizzare scioperi, controllare le comunicazioni e persino sfidare le direttive del Governo Provvisorio. La famosa "Ordinanza Numero Uno" del Soviet di Pietrogrado, ad esempio, chiedeva ai soldati di obbedire agli ordini dei loro ufficiali solo se approvati dal soviet locale, minando l'autorità dell'esercito.

Il Dualismo di Potere: Governo Provvisorio vs. Soviet

Nel 1917, la Russia si trovò in una situazione di "dualismo di potere" (dvoevlastie). Il Governo Provvisorio, formalmente al potere, condivideva l'autorità con i soviet, che rappresentavano un potere dal basso, più vicino al popolo. Questo dualismo era intrinsecamente instabile.

Lenin, il leader dei bolscevichi, comprese perfettamente questa situazione. Nel suo famoso "Aprile Tesi", lanciò lo slogan "Tutto il potere ai soviet!". Lenin capì che i soviet erano la chiave per rovesciare il Governo Provvisorio e instaurare un governo socialista.

I Bolscevichi e il Controllo dei Soviet

Inizialmente, i bolscevichi erano una minoranza nei soviet. Tuttavia, grazie alla loro abilità organizzativa, alla loro propaganda efficace e alla crescente impopolarità del Governo Provvisorio, i bolscevichi guadagnarono rapidamente influenza. Leader come Lenin e Trotsky persuasero i lavoratori e i soldati che solo un governo sovietico avrebbe portato la pace, la terra ai contadini e il controllo delle fabbriche ai lavoratori.

Attraverso una serie di manovre politiche e sfruttando il malcontento popolare, i bolscevichi riuscirono a conquistare la maggioranza nel Soviet di Pietrogrado e in altri soviet chiave. Leon Trotsky, in particolare, giocò un ruolo cruciale nell'organizzazione e nell'esecuzione dell'insurrezione bolscevica.

La Rivoluzione d'Ottobre e il Potere Sovietico

Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre (7-8 novembre secondo il calendario gregoriano) del 1917, i bolscevichi, con l'appoggio delle milizie operaie (Guardia Rossa) e di soldati fedeli ai soviet, rovesciarono il Governo Provvisorio. Questo evento, noto come Rivoluzione d'Ottobre, segnò l'inizio del governo sovietico in Russia.

Il Congresso Panrusso dei Soviet, un'assemblea di delegati provenienti da tutti i soviet del paese, dichiarò la presa del potere da parte dei soviet e formò un nuovo governo, il Consiglio dei Commissari del Popolo (Sovnarkom), guidato da Lenin. In teoria, il potere era nelle mani dei soviet, ma in realtà, il Partito Bolscevico esercitava un controllo sempre maggiore.

L'Evoluzione e la Degenerazione del Sistema Sovietico

Dopo la Rivoluzione d'Ottobre, i soviet divennero la base del nuovo Stato sovietico. Furono creati soviet a tutti i livelli dell'amministrazione, dai villaggi alle repubbliche federate. Tuttavia, la realtà si discostò sempre più dall'ideale di autogoverno popolare.

Il Partito Bolscevico, ribattezzato Partito Comunista, divenne sempre più dominante, controllando i soviet e sopprimendo l'opposizione. Il pluralismo politico fu gradualmente eliminato, e i soviet si trasformarono in organi di facciata, strumenti di legittimazione del potere del Partito Comunista.

Durante il periodo staliniano, i soviet persero definitivamente ogni autonomia. Le elezioni divennero una formalità, e i soviet furono ridotti a semplici assemblee di approvazione delle decisioni prese dal Partito Comunista. Il sistema sovietico, che era nato come un'espressione di democrazia diretta, si trasformò in un regime totalitario.

Il Retaggio dei Soviet

Nonostante la degenerazione del sistema sovietico, l'idea dei soviet ha continuato a ispirare movimenti sociali e politici in tutto il mondo. Il concetto di democrazia diretta, di autogoverno dei lavoratori e dei contadini, è rimasto un ideale potente, anche se raramente realizzato nella pratica.

Comprendere la storia dei soviet, dalla loro nascita spontanea nel 1905 alla loro manipolazione da parte del Partito Comunista, è fondamentale per capire la Rivoluzione Russa e il suo impatto sul XX secolo. Ci ricorda l'importanza della partecipazione popolare alla politica, ma anche i pericoli della concentrazione del potere e della soppressione delle libertà individuali.

In conclusione, i soviet furono molto più che semplici "consigli". Furono l'incarnazione, almeno temporanea, di un sogno di potere popolare e autogoverno, un sogno che, purtroppo, fu tradito dalla storia.

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