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Cantico Dei Cantici Passi Più Belli


Cantico Dei Cantici Passi Più Belli

Amici lettori, preparatevi ad un viaggio sensoriale, un'immersione nel profumo di mirra e incenso, nel sussurro del vento tra i cedri del Libano. Oggi ci addentreremo nel Cantico dei Cantici, il libro più appassionante e misterioso della Bibbia, un'ode all'amore umano che da secoli ispira poeti, artisti e amanti. Abbandonate ogni preconcetto e lasciatevi trasportare dalla bellezza ineffabile di queste parole.

Ma quali sono i passi più belli, quelli che ci colpiscono al cuore, quelli che ci fanno sognare? È una domanda difficile, perché ogni verso è un gioiello. Ma proviamo a tracciare un percorso, un itinerario attraverso i momenti più intensi di questa straordinaria opera.

Iniziamo con l'anelito iniziale, il desiderio ardente che permea fin dalle prime parole. "Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino." (1,2). Sentite l'urgenza, la sete di amore che si esprime in questa invocazione? È un desiderio che non si accontenta di sguardi o parole, ma che brama l'unione fisica, l'abbraccio che dissolve ogni distanza.

Poi c'è la descrizione della bellezza dell'amata, un catalogo di immagini che esaltano ogni dettaglio del suo corpo: "Come gigli tra le spine è la mia amata tra le fanciulle." (2,2). E ancora: "I tuoi occhi sono colombe dietro il tuo velo; i tuoi capelli come un gregge di capre che scendono dalle pendici del Galaad." (4,1). Non è una bellezza stereotipata, ma una bellezza sensuale, terrena, che celebra la femminilità in tutte le sue forme.

Non dimentichiamo poi le immagini evocative della natura, che fanno da sfondo a questo amore passionale. "Ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora si fa sentire nella nostra terra." (2,11-12). La primavera che rinasce è metafora dell'amore che sboccia, della gioia che si diffonde nel cuore.

E che dire delle metafore audaci e sorprendenti? "Il tuo ombelico è una coppa rotonda, che non manca mai di vino profumato; il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da gigli." (7,3). L'amore qui si esprime attraverso immagini concrete, legate alla vita quotidiana, alla terra, al cibo. È un amore che nutre, che sazia, che dona piacere.

Ma il Cantico dei Cantici non è solo passione e desiderio. È anche tenerezza, cura, rispetto. "Metti me come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione; le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore!" (8,6). L'amore è qui paragonato ad un sigillo, un segno indelebile che lega due persone per sempre. È un amore forte, invincibile, che resiste anche alla morte.

L'Incontro e la Ricerca

Uno dei temi centrali del Cantico è l'incontro e la ricerca dell'amato. La sposa, spesso, si mette alla sua ricerca, lo cerca per le vie della città, lo chiama a gran voce. "Sul mio letto, durante la notte, ho cercato l'amato del mio cuore; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città; per le vie e per le piazze cercherò l'amato del mio cuore." (3,1-2). Questa ricerca spasmodica è simbolo della sete di amore che è insita in ogni cuore umano. È il desiderio di trovare l'anima gemella, la persona che ci completi, che ci renda felici.

E quando finalmente si incontrano, la gioia è incontenibile. "Io sono del mio amato e il mio amato è mio; egli pascola il suo gregge tra i gigli." (6,3). La reciprocità dell'amore è qui espressa in modo chiaro e inequivocabile. L'uno appartiene all'altra, e insieme vivono in armonia, immersi nella bellezza della natura.

Non possiamo dimenticare poi i sogni e le visioni che popolano il Cantico. La sposa sogna l'amato che bussa alla sua porta, ma quando finalmente si decide ad aprire, lui è già sparito. "Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Un rumore! Il mio amato bussa: 'Aprimi, sorella mia, mia amica, colomba mia, perfetta mia! Perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne.'" (5,2). Questo sogno è simbolo delle difficoltà che si incontrano nell'amore, delle occasioni perdute, dei rimpianti.

E ancora, la sposa si immagina di essere una sorella dell'amato, per poterlo baciare in pubblico senza vergogna. "Oh, fossi tu un mio fratello, allattato al seno di mia madre! Trovandoti fuori, ti bacerei e nessuno mi disprezzerebbe." (8,1). Questo desiderio esprime la volontà di superare le convenzioni sociali, di vivere l'amore in modo libero e autentico.

La Bellezza del Linguaggio

Ma la bellezza del Cantico dei Cantici non risiede solo nei suoi contenuti, ma anche nel suo linguaggio. Le immagini sono vivide, i suoni evocativi, i profumi inebrianti. L'uso di metafore, similitudini, parallelismi rende il testo ricco e suggestivo.

"Le tue labbra stillano miele, o sposa; miele e latte sono sotto la tua lingua." (4,11). Sentite la dolcezza di queste parole? Immaginate il sapore del miele che cola dalle labbra dell'amata. È un'immagine sensuale, che stimola i sensi e accende il desiderio.

"Il tuo collo è come una torre d'avorio; i tuoi occhi come i laghi di Chesbon presso la porta di Bat-Rabbim." (7,4). La bellezza del collo è paragonata alla purezza dell'avorio, mentre gli occhi sono simili a laghi limpidi e profondi. Sono immagini che esaltano la perfezione e l'armonia del corpo femminile.

E ancora: "Chi è colei che sale dal deserto, appoggiata al suo amato?" (8,5). Questa domanda suscita curiosità e mistero. Chi è questa donna che emerge dal deserto, simbolo di aridità e solitudine, e si appoggia al suo amato, simbolo di forza e protezione? È un'immagine potente, che esprime la speranza e la redenzione che l'amore può portare.

Un'Interpretazione Aperta

Infine, è importante ricordare che il Cantico dei Cantici è un testo aperto, che si presta a diverse interpretazioni. Alcuni lo vedono come un'allegoria dell'amore tra Dio e il suo popolo, altri come una celebrazione dell'amore coniugale, altri ancora come una semplice raccolta di canti d'amore popolari.

Indipendentemente dall'interpretazione che si sceglie, il Cantico dei Cantici rimane un capolavoro della letteratura universale, un'opera che ci parla del desiderio, della passione, della tenerezza, della bellezza. Un'opera che ci invita a celebrare l'amore in tutte le sue forme, a lasciarci trasportare dalle emozioni, a vivere la vita con intensità e gioia.

Spero che questo breve viaggio attraverso i passi più belli del Cantico dei Cantici vi abbia ispirato e arricchito. Vi invito a leggere e rileggere questo testo, a lasciarvi affascinare dalla sua bellezza e a scoprire i suoi significati più profondi. E ricordate, l'amore è il motore del mondo, la forza che ci spinge a superare ogni ostacolo, la fonte della nostra felicità. Quindi, amate, amate intensamente, amate senza riserve. E lasciatevi guidare dalla saggezza del Cantico dei Cantici.

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