Basile Lo Cunto De Li Cunti
Lo Cunto de li Cunti, noto anche come Il Pentamerone, di Giambattista Basile, è una raccolta di cinquanta fiabe incorniciate, scritte in lingua napoletana nel XVII secolo. Considerato il primo libro di fiabe letterario d'Europa, rappresenta un tesoro inestimabile per la storia della letteratura, dell'antropologia e della cultura popolare. Quest'opera non solo ha influenzato autori successivi come i fratelli Grimm e Charles Perrault, ma offre anche uno spaccato vivido e a volte crudo della società napoletana dell'epoca.
La Struttura e l'Incorniciatura
La struttura del Cunto de li Cunti è complessa e affascinante. Si basa su una cornice narrativa che lega le cinquanta fiabe. La cornice stessa è una storia, quella della principessa Zoza, che, maledetta, può ridere solo quando una vecchia racconta dieci storie in cinque giorni. Per spezzare l'incantesimo, Zoza intraprende un viaggio durante il quale ascolta e poi interrompe il racconto di altre dieci vecchie, fino a quando una schiava moresca non riesce a completare il ciclo narrativo. Questa struttura a cornice, tipica della tradizione letteraria, offre un'ulteriore dimensione di significato, poiché le storie si influenzano e si riflettono a vicenda.
L'Importanza della Cornice Narrativa
La cornice narrativa è più che un semplice espediente letterario; essa definisce il contesto culturale e sociale in cui le fiabe vengono raccontate. La figura della principessa Zoza, intrappolata da una maledizione e desiderosa di liberarsi, rappresenta simbolicamente il desiderio di evasione dalla realtà e la ricerca della verità attraverso la narrazione. Le vecchie narratrici, depositarie della saggezza popolare, sono i canali attraverso cui le storie prendono vita e si tramandano di generazione in generazione. L'interruzione dei racconti da parte di Zoza simboleggia la difficoltà di raggiungere la conoscenza completa e la necessità di pazienza e perseveranza.
Temi e Motivi Ricorrenti
Lo Cunto de li Cunti esplora una vasta gamma di temi e motivi, spesso con un tono grottesco e macabro. Tra i temi più ricorrenti troviamo l'amore, la morte, l'inganno, la giustizia, la fortuna e la trasformazione. Le fiabe sono popolate da re crudeli, principesse astute, orchi famelici, fate benevole e animali parlanti. La violenza è spesso presente, così come l'elemento magico e soprannaturale.
Il Ruolo della Magia e del Soprannaturale
La magia e il soprannaturale permeano ogni aspetto delle fiabe di Basile. Oggetti incantati, pozioni miracolose, trasformazioni animalesche e interventi divini sono elementi comuni che contribuiscono a creare un'atmosfera di meraviglia e mistero. La magia non è solo un espediente narrativo, ma riflette anche la credenza popolare in forze occulte e la capacità dell'uomo di influenzare il destino attraverso rituali e incantesimi. L'uso della magia serve anche a esagerare le situazioni, amplificando le conseguenze delle azioni dei personaggi e fornendo un commento sulla moralità e la giustizia.
La Critica Sociale
Sebbene Lo Cunto de li Cunti sia principalmente una raccolta di fiabe, l'opera contiene anche elementi di critica sociale. Basile, attraverso le sue storie, mette in luce le disuguaglianze sociali, la corruzione del potere, l'avidità e l'ipocrisia. I re e i nobili sono spesso ritratti come figure egoiste e crudeli, mentre i personaggi umili e marginalizzati sono spesso dotati di astuzia e resilienza. L'uso del dialetto napoletano conferisce alle storie un tono popolare e autentico, che contrasta con il linguaggio formale e artificioso della corte.
Un esempio di questa critica sociale è la fiaba di "La Gatta Cenerentola" (La Gatta Cennerentola). In questa versione della famosa storia, Cenerentola non è una vittima passiva, ma una giovane donna astuta che usa la sua intelligenza per superare le avversità e ottenere il suo lieto fine. L'assassinio della matrigna non è una semplificazione, ma riflette le difficili condizioni sociali e la spietatezza necessaria per sopravvivere.
L'Influenza del "Cunto" sulla Letteratura Successiva
L'influenza del Cunto de li Cunti sulla letteratura successiva è innegabile. I fratelli Grimm, Charles Perrault e Hans Christian Andersen hanno attinto a piene mani dalle fiabe di Basile, rielaborandole e adattandole ai gusti del loro pubblico. Molte delle fiabe più famose del repertorio popolare, come Cenerentola, La Bella Addormentata e Pollicino, hanno le loro radici nell'opera di Basile. Il Cunto ha contribuito a definire il genere della fiaba letteraria e a diffondere le storie popolari in tutta Europa.
Esempi Concreti di Influenze
L'influenza di Basile è particolarmente evidente nella fiaba di "Raperonzolo". La versione dei fratelli Grimm deriva chiaramente dalla fiaba di Basile intitolata "Petrosinella". Entrambe le storie raccontano di una giovane donna rinchiusa in una torre a causa del desiderio della madre per una pianta magica. La somiglianza nella trama, nei personaggi e nei motivi suggerisce una diretta derivazione. Allo stesso modo, la fiaba di "La Bella Addormentata nel Bosco" di Perrault presenta numerose somiglianze con la fiaba di Basile intitolata "Sole, Luna e Talia".
Il successo del Cunto de li Cunti risiede nella sua capacità di coniugare elementi della tradizione orale con una scrittura raffinata e colta. Basile non si limita a trascrivere le fiabe popolari, ma le rielabora con uno stile unico e inconfondibile, caratterizzato da un linguaggio ricco di metafore, similitudini e giochi di parole. La sua opera rappresenta un ponte tra la cultura popolare e la cultura letteraria, contribuendo a preservare e valorizzare il patrimonio culturale napoletano.
La Lingua Napoletana e l'Autenticità del "Cunto"
La scelta di Basile di scrivere Lo Cunto de li Cunti in lingua napoletana è fondamentale per comprendere l'autenticità e l'originalità dell'opera. Il napoletano, con le sue espressioni colorite, i suoi proverbi e i suoi modi di dire, conferisce alle fiabe un tono popolare e realistico. L'uso del dialetto permette a Basile di catturare l'essenza della cultura napoletana e di dare voce ai personaggi umili e marginalizzati. La lingua napoletana diventa così uno strumento di resistenza e di affermazione identitaria.
Oggi, Lo Cunto de li Cunti è un'opera più che mai attuale. Le sue fiabe, con la loro carica di simbolismo e di significati nascosti, continuano a parlare al nostro immaginario e a stimolare la nostra riflessione. L'opera di Basile ci invita a riscoprire le nostre radici culturali e a valorizzare la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale europeo.
Conclusione: Riscoprire il "Cunto"
Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile è molto più di una semplice raccolta di fiabe; è un monumento alla cultura napoletana, un tesoro letterario che ha influenzato generazioni di scrittori e narratori. La sua complessa struttura, i suoi temi universali, la sua critica sociale e il suo linguaggio vivido lo rendono un'opera imprescindibile per chiunque sia interessato alla storia della letteratura, dell'antropologia e della cultura popolare.
Riscoprire Lo Cunto de li Cunti significa immergersi in un mondo di meraviglia e mistero, ma anche confrontarsi con le sfide e le contraddizioni della realtà. Significa dare voce ai personaggi umili e marginalizzati, valorizzare il patrimonio culturale napoletano e riflettere sulla nostra identità e sul nostro posto nel mondo.
Ti invito quindi a leggere, studiare e condividere Lo Cunto de li Cunti. Lasciati trasportare dalle sue storie affascinanti, lasciati ispirare dalla sua saggezza millenaria e contribuisci a preservare e diffondere questo inestimabile tesoro della cultura europea.
