Articolo 219 Codice Della Strada

L'articolo 219 del Codice della Strada rappresenta un pilastro fondamentale nella disciplina delle sanzioni amministrative accessorie, delineando con precisione le circostanze in cui la patente di guida può essere oggetto di sospensione, revoca o, in casi specifici, di semplice annotazione. La sua corretta interpretazione e applicazione sono cruciali sia per gli organi di polizia stradale, sia per i cittadini, al fine di garantire un’equa e proporzionata risposta alle violazioni commesse.
La norma, nella sua articolata struttura, individua una serie di comportamenti illeciti che, oltre alla sanzione pecuniaria, comportano la privazione temporanea o definitiva del titolo abilitativo alla guida. Analizziamo nel dettaglio le singole fattispecie e le relative conseguenze.
Innanzitutto, l'articolo 219 disciplina la sospensione della patente di guida, che costituisce una misura temporanea volta a dissuadere il conducente dal ripetere comportamenti pericolosi per la sicurezza stradale. Le ipotesi in cui si applica la sospensione sono numerose e variano in relazione alla gravità della violazione. Tra le più comuni, rientrano:
- Guida in stato di ebbrezza: L'articolo 186 del Codice della Strada, in combinato disposto con l'articolo 219, prevede la sospensione della patente per periodi variabili a seconda del tasso alcolemico riscontrato nel conducente. Si va da un minimo di tre mesi fino a un massimo di due anni nei casi più gravi, caratterizzati da un tasso alcoolemico superiore a 1,5 grammi per litro o dalla commissione di incidenti stradali. La durata della sospensione è aumentata se il conducente causa un incidente.
- Guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti: L'articolo 187 del Codice della Strada, anch'esso in correlazione con l'articolo 219, prevede la sospensione della patente per coloro che guidano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. In questi casi, la sospensione è generalmente più lunga rispetto alla guida in stato di ebbrezza, potendo arrivare fino a due anni.
- Eccesso di velocità: Superare i limiti di velocità rappresenta una delle violazioni più frequenti. L'articolo 142 del Codice della Strada, sempre in combinato disposto con l'articolo 219, prevede la sospensione della patente per chi supera i limiti di velocità di oltre 40 km/h, con periodi variabili a seconda dell'entità del superamento. In caso di recidiva, la sospensione può essere più lunga e, in alcuni casi, può sfociare nella revoca della patente.
- Omissione di soccorso: L'articolo 189 del Codice della Strada, in relazione con l'articolo 219, punisce severamente chi non presta soccorso a persone ferite in un incidente stradale in cui è coinvolto. In questi casi, la sospensione della patente è generalmente molto lunga e, in presenza di particolari aggravanti, può sfociare nella revoca.
- Altre violazioni: Numerose altre violazioni del Codice della Strada, come ad esempio il mancato rispetto delle precedenze, il sorpasso pericoloso, la guida contromano, possono comportare la sospensione della patente, a seconda della gravità del comportamento e delle circostanze in cui è stato commesso.
La durata della sospensione è determinata dall'autorità amministrativa competente (generalmente il Prefetto) sulla base dei criteri indicati nel Codice della Strada e tenendo conto delle specifiche circostanze del caso concreto.
La Revoca della Patente: Una Misura Estrema
La revoca della patente di guida rappresenta la sanzione amministrativa accessoria più grave, comportando la definitiva perdita del titolo abilitativo alla guida. A differenza della sospensione, che è temporanea, la revoca preclude al conducente la possibilità di guidare veicoli a motore, almeno fino a quando non ottenga una nuova patente, previo superamento di tutti gli esami previsti.
L'articolo 219 del Codice della Strada individua le seguenti principali ipotesi in cui si applica la revoca della patente:
- Reiterazione di violazioni gravi: La revoca della patente è prevista in caso di reiterazione di violazioni particolarmente gravi, come ad esempio la guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, nel corso di un determinato periodo di tempo. La recidiva, in questi casi, dimostra la persistente pericolosità del conducente e giustifica la misura più severa della revoca.
- Commissione di reati stradali: La revoca della patente è altresì prevista in caso di condanna per determinati reati stradali, come l'omicidio stradale o le lesioni personali stradali gravi o gravissime. In questi casi, la revoca è disposta dal giudice in sede penale e rappresenta una conseguenza accessoria della condanna.
- Perdita dei requisiti psico-fisici: La revoca della patente può essere disposta anche quando il conducente perde i requisiti psico-fisici necessari per la guida, ad esempio a seguito di una malattia invalidante o di un grave incidente. In questi casi, la revoca è disposta dall'autorità sanitaria competente.
- Violazione delle disposizioni in materia di circolazione internazionale: L'articolo 136 del Codice della Strada, in collegamento con l'articolo 219, prevede la revoca della patente per coloro che violano le disposizioni in materia di circolazione internazionale, ad esempio guidando in Italia con una patente estera non valida.
- Guida con patente sospesa o revocata: La guida di un veicolo con la patente sospesa o revocata costituisce un reato, punito con la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente.
È importante sottolineare che, in caso di revoca della patente, il conducente non può conseguire una nuova patente prima che siano trascorsi almeno due anni dalla data del provvedimento di revoca. In alcuni casi, come ad esempio in caso di revoca per guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, il periodo di attesa può essere più lungo.
L'Annotazione sulla Patente: Una Sanzione Minore
L'articolo 219 prevede anche la possibilità di disporre l'annotazione sulla patente di guida di determinate violazioni. Questa misura, meno grave della sospensione e della revoca, consiste nell'apposizione di una specifica indicazione sulla patente che segnala la commissione di una determinata infrazione. L'annotazione sulla patente non comporta la privazione del titolo abilitativo alla guida, ma può essere presa in considerazione in caso di successive violazioni, ai fini della determinazione della sanzione.
Le ipotesi in cui si applica l'annotazione sulla patente sono generalmente meno gravi rispetto a quelle che comportano la sospensione o la revoca. Ad esempio, l'annotazione può essere disposta in caso di violazioni relative alla revisione del veicolo, all'omessa comunicazione del cambio di residenza, o ad altre infrazioni di minore entità.
Procedura e Ricorsi
La procedura per l'applicazione delle sanzioni amministrative accessorie previste dall'articolo 219 del Codice della Strada è disciplinata dalla legge n. 689/1981. In sintesi, la procedura prevede la contestazione della violazione, la notifica del verbale all'interessato, la possibilità per l'interessato di presentare scritti difensivi e documenti, e l'adozione del provvedimento sanzionatorio da parte dell'autorità competente.
Avverso il provvedimento sanzionatorio è possibile presentare ricorso al Prefetto, entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento, oppure al Giudice di Pace, entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento. Il ricorso può essere proposto per motivi di legittimità o di merito, e può portare all'annullamento o alla modifica del provvedimento sanzionatorio.
La corretta applicazione dell'articolo 219 del Codice della Strada è fondamentale per garantire la sicurezza stradale e per tutelare i diritti dei cittadini. È importante che gli organi di polizia stradale applichino la norma con rigore e imparzialità, e che i cittadini siano consapevoli dei propri diritti e delle proprie responsabilità. La conoscenza approfondita della normativa è il primo passo per una guida sicura e responsabile.
È altresì importante sottolineare come la giurisprudenza abbia più volte ribadito la necessità di una motivazione adeguata dei provvedimenti di sospensione e revoca della patente, al fine di garantire il diritto di difesa del cittadino e di consentire un efficace controllo giurisdizionale. La motivazione deve indicare in modo preciso e puntuale i fatti accertati, le norme violate, le ragioni per cui è stata irrogata la sanzione, e i criteri utilizzati per la determinazione della durata della sospensione o della revoca. Una motivazione carente o insufficiente può comportare l'annullamento del provvedimento sanzionatorio.









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